Da leggere in viaggio, Libri

A bocca aperta e naso all’in sù dopo i vespri della festa…

A bocca aperta e naso all’in sù dopo i vespri della festa

A bocca aperta e naso all’in sù dopo i vespri della festa...


Storia delle mongolfiere di carta nell’imperiese

Questa pubblicazione sulla tradizione delle mongolfiere di carta nell’Imperiese nasce sostanzialmente per due motivi:
Il primo è quello di colmare una lacuna, un vuoto: infatti tra tanti studi e pubblicazioni fatti in questi anni sulle tradizioni locali e sul folclore della nostra zona, nessuno ha mai affrontato questo specifico argomento che invece, come vedremo emergere dalle ricerche da noi effettuate, era saldamente radicato sul nostro territorio. A livello nazionale, grazie all’opera dell’ARIA – Associazione Realizzatori Italiani di Aerostati – sono stati pubblicati studi e ricerche che ci indicano il centro-sud quale patria dell’arte aerostatica e che ci danno come sedi attive di questa tradizione le seguenti località : Civitella del Tronto (TE), Ventotene (LT), Pacentro (AQ), San Marcello (PT), Montemerano (GR), Castelplanio (AN), Blera (VT), Papiano (PG), Turania (RI), Castel Sant’Elia (VT), Acquaviva delle Fonti (BA) e molte altre località , soprattutto della Puglia. Si e’ tuttavia dimenticata questa parte di Liguria, che è stata un’isola felice di quest’arte e dove ancora, grazie alla dedizione di pochi depositari, vive questa antica tradizione. Il secondo è quello di rendere omaggio ad individui semplici, nient’affatto eruditi, che hanno saputo con alcuni fogli di carta, colla artigianale, un pollone di nocciolo, un poco di filo di ferro, buona manualità e tanta fantasia, creare la magia che nelle feste patronali vedeva gli occhi di tutti puntati al cielo e le bocche aperte in una espressione di pura meraviglia. Quando ci si riferisce ad un passato remoto, non documentabile, è d’obbligo il condizionale ed ecco che anche noi adeguandoci a questa regola, iniziamo questo nostro scritto sulle mongolfiere così : “parrebbe “ che le mongolfiere di carta abbiano origini lontanissime, sia nel tempo che nello spazio. Sarebbero state infatti “inventate “ dai Cinesi circa 2000 anni fa, come manifestazione esteriore di un rito propiziatorio. Sembrerebbe poi che questa usanza sia stata importata in Europa da alcuni religiosi e successivamente introdotta in Brasile da Gesuiti portoghesi e lì “ sacralizzata “ per le feste di Sant’Antonio, San Giovanni e San Pietro, idealizzando di fatto un collegamento tra l’uomo e i Santi che sono in Paradiso e coronando l’ancestrale desiderio dell’uomo di innalzarsi al cielo.

Per fare una breve storia delle mongolfiere di carta e dare una collocazione temporale al loro sviluppo è però d’obbligo fare riferimento alle sorelle maggiori, cioè alle mongolfiere con navicella, delle quali esistono documentazioni datate. I fratelli Montgolfier, da cui deriva il nome mongolfiera, alzarono il loro pallone ad Annonay il 5 Giugno 1783. Il 21 Novembre dello stesso anno Pilatre de Rozier e il Marchese D’Arlandes , con un pallone costruito sempre dai fratelli Montgolfier, compirono il primo volo umano della storia. Sei giorni prima, il 15 Novembre 1783, il Conte milanese Marsilio Landriani professore di Fisica sperimentale al Ginnasio di Brera, innalzava 2 palloni nella Villa Reale di Monza. Questi eventi hanno dato il via ad un susseguirsi di accadimenti che ha
visto un fermento di voli su quello che diventerà il territorio Italiano. Di pari passo con queste opere così grandiose che si innalzavano verso il cielo ad opera di fisici e facoltosi studiosi si afferma la tradizione di utilizzare ben più modesti, in dimensioni e materiali, palloni di carta per allietare ed animare festività e ricorrenze. Infatti, considerata la spettacolarità per quei tempi delle mongolfiere adibite al volo, molti pensarono di utilizzare l’aerostato con fiamma al suddetto scopo. Un notevole contributo all’affermazione di questa “ arte” venne dal Padre barnabita Raffaele Martini di cui si pubblicò postumo, nel 1906, il manuale “ L’arte di costruire i palloni di carta. “ Il massimo splendore di questa tradizione venne raggiunto tra 1920 e il 1940. A seguito di vari incidenti, nonché all’ostacolo che potevano causare alla nascente navigazione aerea, tali lanci vennero vietati su tutto il territorio nazionale.

Questa pubblicazione sulla tradizione delle mongolfiere di carta nell’Imperiese nasce sostanzialmente per due motivi:
Il primo è quello di colmare una lacuna, un vuoto…
Il secondo è quello di rendere omaggio ad individui semplici, nient’affatto eruditi, che hanno saputo con alcuni fogli di carta, colla artigianale, un pollone di nocciolo, un poco di filo di ferro,
buona manualità e tanta fantasia, creare la magia che nelle feste patronali vedeva gli occhi di tutti puntati al cielo e le bocche aperte in una espressione di pura meraviglia.

pierangela fierro trincheri, natale giovanni trincheri

Per contattare gli autori scrivere a: mirtoeolivo@alice.it

Leggi anche l’articolo su Bellissimi “il paese delle mongolfiere di carta”.